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Il Territorio di
La Maddalena 

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Il Nostro territorio

Diventiamo Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena con la Legge n. 10 del 4 gennaio 1994 e con Decreto del Presidente della Repubblica del 17 maggio 1996. Il Parco ha una superficie a terra di 5.136 ha e in mare di 15.056. Primo parco in Sardegna, il solo in Italia a ricadere sul territorio di un unico Comune. L’Arcipelago di La Maddalena è un insieme di isole e isolotti alloggiati nella punta nord-orientale della Sardegna. L’isola di La Maddalena è la maggiore delle oltre 60 isole, isolette e scogli affioranti, in tutto 180 km di coste. Le Bocche di Bonifacio ci separano dalla vicina Corsica. Risalendo verso Nord, dalla costa sarda, troviamo: Santo Stefano, La Maddalena, Caprera, con gli isolotti Monaci (o Sperduti) di Caprera, Pecora, Porco, Bisce, Chiesa, Paura, Cappuccini. Geograficamente distaccati, adiacenti alla costa sarda orientale, si trovano gli isolotti Libani (o Nibani), Mortorio e Soffi. Più a Nord, di fronte alla Corsica: Spargi, Budelli, Razzoli, Santa Maria, con gli isolotti: Spargiotto, Spargiottello, Barrettini, Barrettinelli, Corcelli, La Presa, Paduleddi. Poco a nord dell'arcipelago, nelle Bocche di Bonifacio, corre la linea di confine ideale tra l'Italia e la Francia, tra Sardegna e Corsica, stabilita da una convenzione di pesca del 1908: due pilastri in allineamento sulla Punta Marmorata (costa sarda) e uno sulla Punta Marginetto (La Maddalena), passando per il dromo dell’isola di Budelli, lo segnano. Le relative proiezioni si congiungono a 41° 17' 38" Nord e 9° 15' 53" Est. Tanto, tantissimo granito è il vero rappresentante delle nostre isole, insieme al vento che lentamente lo ha modellato da tempi lontanissimi. Tutto è cominciato nel Miocene, tra 16 e 10 milioni di anni fa circa. Le isole si sono formate - quando all’altezza delle Bocche di Bonifacio, la Sardegna e la Corsica che erano un'unica placca distaccatesi dal Golfo del Leone - si sono separate, lasciando nella zona più depressa una serie di frammenti granitici. Il granito in Sardegna ha un’origine antichissima, cominciata nel Paleozoico (540-250 milioni di anni fa circa) quando si è formato il più antico basamento Sardo-Corso, lo scheletro della nostra isola madre, costituito prevalentemente da rocce metamorfiche. Esattamente, tra il Carbonifero e il Permiano (350-248 milioni di anni fa circa) plutoni granitici hanno dato origine al Batolite granitico Sardo-Corso. Il granito è una roccia vulcanica intrusiva, cioè si è formata all’interno della crosta terrestre, raffreddandosi lentamente ha dato origine a diversi minerali più o meno visibili a occhio nudo. Successivi eventi geologici hanno portato i graniti ad emergere dal terreno. In seguito un’azione combinata fisico-chimica, ha modellato le nostre rocce, dandole diverse forme. Tipici del granito, infatti, sono i “tafoni”, quelle strutture alveolari, concave che fanno assumere alla roccia diverse figure, a volte con forme antropomorfe o zoomorfe, molto particolari che costituiscono un’attrattiva naturale. Contrariamente a quanto si immagina non è il vento l’artefice di questo fenomeno, è una combinazione fisico-chimica, denominata idrolisi, a conferire alle rocce le suggestive forme. Il principale attore è l’acqua, che la corrode dall’interno, unita all’acidità della roccia, genera delle microcavità. Solo dopo entra il lavoro di corrosione esterno apportato dal vento e dagli sbalzi di temperatura. I colori del nostro granito hanno una diversità di sfumature che vanno dal grigio chiaro sino al rosa più scuro per toccare anche le tonalità del giallo. Alcune isole dell’arcipelago, sono interessate da rocce del complesso più antico, metamorfico, e si trovano presso le isole Bisce, Pecora e Punta Rossa nell’isola di Caprera e le isole Piana, La Presa e Santa Maria a Nord. Sono 4 i km di coste sabbiose e 176 i km di coste rocciose. Le nostre coste hanno la forma denominata a “ria” tipica di tutta la Gallura, caratterizzata da un’intensità di frastagliamenti e di profonde insenature. Le spiagge si sono formate attraverso l’erosione delle rocce, prodotta, soprattutto, dal moto ondoso più che da un apporto fluviale. Prevalentemente sono formate da sedimenti di rocce e da una rilevante componente biogena. La famosa Spiaggia Rosa, nome locale Cala di Roto, ne è un esempio. Il colore rosa è dato dal lavoro di un protozoo foraminifero, un organismo animale unicellulare: la Miniacina miniacea. Sono la frammentazione, dopo la morte, degli scheletri di questo organismo trattenuti dalla posidonia marina e poi trascinati dalle correnti che, apportano questo colore alla spiaggia.  






La Flora


Il nostro arcipelago è caratterizzato da un migliaio di entità vegetali con più di 50 endemismi, come la Silene velutina (silene vellutata) e il Pancratium illiricum (il giglio stella). Prevalentemente è costituito da macchia mediterranea composta da ginepro fenicio (Juniperus phoenicea), corbezzolo (Arbutus unedo), lentisco (Pistacia lentiscus), cisto (Cistus monspeliensis), mirto (Myrtus communis), erica arborea (Erica arborea), ginestra spinosa (Calicotome villosa) e altre. La gariga, il retro spiaggia, più arida e particolarmente battuta dal vento, è costituita da piante basse e aromatiche quali: l’elicriso (Helicrysum italicum), l’assenzio di Corsica (Artemisia densiflora), la ginestra di Corsica (Genista corsica), la lavanda (Lavandula stoechas). Più verso la costa sabbiosa crescono il giglio marino (Pancratium marittimun), il rosmarino (Rosmarinus officinalis), l’euforbia delle spiagge (Euphorbia paralias). Importanti anche i rimboschimenti di lecceti (Quercus ilex), oliveti (Olea europea), e le pinete con i pini: domestico, marittimo, d’Aleppo (pinus pinea, Pinus pinaster, Pinus halepensis).

La Fauna

La fauna dell’arcipelago è caratterizzata dalla presenza di cinghiali (Sus scrofa), di recente, purtroppo, introduzione; di conigli selvatici (Oryctolagus cuniculus), di capre selvatiche (Capra hircus). L’avifauna ricopre grande importanza, in quanto, nelle isole nidificano colonie di gabbiano corso (Larus audovinii), il marangone dal ciuffo (Phalacrocoras aristotelis), il falco pellegrino (Falco peregrinus), il passero solitario (Montilula solitarius) e tanti altri. Tra i rettili sono presenti la testuggine marginata e comune (Testudo marginata e hermanni), la lucertola di Bedriaga, importante endemismo (Archaeolacerta bedriagae), la lucertola tirrenica (Podarcis tiliguerta). Nelle scogliere il mollusco, oggi specie protetta, la patella ferruginea (Patella ferruginea). Molto importanti, nel mare, le praterie di posidonia (Posidonia oceanica) come abbiamo visto per il colore della Spiaggia Rosa e soprattutto per il mantenimento delle spiagge. Il nostro arcipelago è interessato, per decreto Italiano, Francese e Monegasco, dal Santuario dei cetacei, un parco marino di 96.000 kmq, dove trovano dimora i delfini (Delpinus delphis), la tartaruga di mare (Caretta caretta); tra i pesci ricordiamone solo alcuni: le spigole (Dicentrarchus labrax), le orate (Spaurus aurata), i saraghi (Diplodus sargus), le cernie (Epinephelus marginatus).

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